Per anni i Cinque stelle hanno sistematicamente introdotto nel dibattito pubblico l’idea, poi elevata in parlamento con l’elezione nel 2013 di una discreta massa di sciattoni, che la conoscenza e l’esperienza non servano. Non serve conoscere ciò di cui si parla, basta essere onesti cittadini; non servono anni di applicazione e presenza nelle istituzioni, ma bastano pochi mandati parlamentari (due) per apprendere consapevolmente l’uso della res publica. Adesso siamo arrivati alla situazione paradossale che i Cinque stelle, gli esegeti della cuoca elevata a capo di stato, sono al governo per la seconda volta, prima con la Lega e adesso con il Pd. E a loro tocca, insieme ai compagni di viaggio, occuparsi di gestire una pandemia dovuta a un virus di cui ancora, purtroppo, conosciamo poco. Sicché, in un paese nutrito per colazione, pranzo e cena con il veleno della diffidenza nei confronti di tutto ciò che proviene dalla bocca degli “esperti” e da quelli che mischiano competenze tecnico-specialistiche con conoscenza del mondo, fosse anche soltanto del loro mondo (i tecnocrati), ci siamo ritrovati al governo i Cinque stelle e un presidente del Consiglio di loro ispirazione, Beppe Conte.
Gli esperti e la sovranità politica
Gli esperti e la sovranità politica
Gli esperti e la sovranità politica
Per anni i Cinque stelle hanno sistematicamente introdotto nel dibattito pubblico l’idea, poi elevata in parlamento con l’elezione nel 2013 di una discreta massa di sciattoni, che la conoscenza e l’esperienza non servano. Non serve conoscere ciò di cui si parla, basta essere onesti cittadini; non servono anni di applicazione e presenza nelle istituzioni, ma bastano pochi mandati parlamentari (due) per apprendere consapevolmente l’uso della res publica. Adesso siamo arrivati alla situazione paradossale che i Cinque stelle, gli esegeti della cuoca elevata a capo di stato, sono al governo per la seconda volta, prima con la Lega e adesso con il Pd. E a loro tocca, insieme ai compagni di viaggio, occuparsi di gestire una pandemia dovuta a un virus di cui ancora, purtroppo, conosciamo poco. Sicché, in un paese nutrito per colazione, pranzo e cena con il veleno della diffidenza nei confronti di tutto ciò che proviene dalla bocca degli “esperti” e da quelli che mischiano competenze tecnico-specialistiche con conoscenza del mondo, fosse anche soltanto del loro mondo (i tecnocrati), ci siamo ritrovati al governo i Cinque stelle e un presidente del Consiglio di loro ispirazione, Beppe Conte.