Non si può certamente non annotare sul taccuino quello che è accaduto a Firenze.
In ordine sparso, poi ci torno: il Pd nel collegio di Firenze 1 (cioè il Comune di Firenze) ottiene il peggior risultato di tutti i collegi della Toscana (27,76 per cento), eleggendo un solo consigliere.
La lista Eugenio Giani Presidente Casa Riformista ottiene il 15,25 per cento.
Questo significa che Renzi è tornato Renzi a livello nazionale? Assolutamente no; erano elezioni regionali con dinamiche molto precise, peraltro note a livello locale. Significa semmai che il Pd fiorentino, rappresentato dai suoi vertici politici e istituzionali, ha un problema da affrontare seriamente.
Un problema che non si riduce solo all’area del Comune.
Il Campo Largo - non solo il Pd dunque - non elegge alcun consigliere nel collegio di Firenze 4, che comprende popolosi Comuni della cosiddetta Piana fiorentina (da Sesto Fiorentino a Campi Bisenzio), dove da tempo esiste una sinistra che non ama il Pd, a voler essere gentili, e appena può lo rivendica nelle urne (Alleanza Verdi e Sinistra, trainata dal sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha preso il 17,79 per cento).
L’unico consigliere regionale di zona sarà di Fratelli d’Italia.
Il Pd paga la sua generosità - se vogliamo chiamarla così - e passa da 22 consiglieri del 2020 a 15.
Per tutto il resto c’è Giani. Nel senso che Eugenio Giani è stato testardamente unitario verso sé stesso. Ha vinto lui contro quelli che non lo volevano. Ora tutti fischiettano, soprattutto nel Pd a Roma, e dicono “meno male che Eugenio c’è”, ma fino ad agosto c’era la gara per sostituirlo.
Oggi su Radio InBlu2000
Oggi ho partecipato alla trasmissione di Chiara Placenti su Radio InBlu2000. Si può riascoltare qui.