Se la politica scioglie Forza Nuova commette un errore
Dopo le violenze di sabato scorso, con l’assalto squadrista alla sede della CGIL a Roma, che ha portato all’arresto dei vertici di Forza Nuova, si discute se sciogliere il partito di Roberto Fiore (finito anche lui in manette). Il Pd ha presentato una mozione per lo scioglimento, che può avvenire in due modi. O dopo una sentenza o attraverso un decreto legge del governo.
Nel primo caso, tuttavia, non sono i giudici a sciogliere un partito; è il ministro dell’Interno, sentito il Consiglio dei ministri, a ordinare lo scioglimento per decreto. L’esecutivo di Mario Draghi non sembra essere orientato a fare un decreto senza sentenza. Aspetterà la magistratura e poi vedrà, come si è capito dalla dichiarazione del presidente del Consiglio di ieri in conferenza stampa: “La questione è all’attenzione nostra ma anche a quella dei magistrati, che stanno continuando le indagini e anche formalizzando le loro conclusioni. A questo punto, noi stiamo riflettendo”. Aggiungo, riflessione per riflessione, che persino in Germania - una democrazia protetta - la Corte costituzionale deve esprimersi sulla legittimità del Parteiverbot.
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