L'elettorato di Renzi e Calenda
Il Terzo Polo non esisteva più già da tempo, le ultime risse - via X - fra renziani e calendiani culminate in dichiarazioni più o meno spontanee, successive assemblee senatoriali e sontuosi scazzi sui quattrini (perché fra essere nello stesso gruppo al Senato e non esserlo la differenza c’è) sono solo l’inevitabile corollario. Per la verità, l’esito c’è chi l’aveva previsto già nell’estate della nascita dell’alleanza, ma sono dettagli. Viene anzi da chiedersi se i due non abbiano resistito persino troppo insieme.
Non so se qualcuno farà mai un sondaggio interpellando quell’elettorato moderato, lib-dem, riformista eccetera eccetera che ha votato Terzo Polo, per conoscere che idea si sia fatto di questa separazione annunciata (nel senso di prevedibile e prevista), ma ho la vaga impressione che questa lite abbia sconcertato molti votanti di Italia Viva e Azione. Non è esattamente un dettaglio, visto che l’anno prossimo ci sono le elezioni europee e la soglia del 4 per cento incombe minacciosa. Certo, gli ultrà saranno felici delle reciproche bastonate, quelli in politica non mancano mai.
Viene insomma da chiedersi: che cosa faranno gli elettori dell’ex Terzo Polo in futuro, tra elezioni amministrative, regionali ed europee? Torneranno a scegliere i partiti per cui votavano prima della nascita di Italia Viva e Azione, si asterranno o, semplicemente, daranno il loro voto a Renzi o Calenda, come se nulla fosse successo?