Le Cronache di Narni
Negli ultimi anni ho scritto diversi articoli e reportage sulla mutazione politica delle cosiddette (ex) regioni rosse. Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria.
Uno di quei reportage è diventato un libro, “Come si diventa leghisti” (su Amazon, l'ebook è in offerta). Lì cercavo di spiegare, a partire da un caso specifico (la vittoria della Lega a Pisa, che nel 2013 non esisteva e prendeva 125 voti, lo 0,35 per cento, e che nel 2018 ha preso il 25 per cento e quasi diecimila voti, conquistando la città) l’affermarsi del leghismo.
L’idea era ragionare non attorno alla leadership di Matteo Salvini, che pure conta, ma alle ragioni politiche, prepolitiche e antropologiche di una simile torsione, stratificata nel tempo, di cui adesso si vedono gli effetti elettorali.
C’è una storia che vale la pena esplorare e studiare, giornalisticamente e scientificamente. La faccio breve: in queste regioni è finito un modello – e non da adesso – declinato in vario modo a seconda del contesto. In un reportage del 9 maggio 2019 l’ho chiamato “socialismo umbro” (trovate il link sotto), ma altrove può essere definito “Toscana felix”. Il centrosinistra ha una responsabilità storica: non aver saputo trovare un adeguato sostituto di quel modello. In Umbria ha cercato una scorciatoia, alleandosi con i Cinque stelle, dando agibilità politica a un movimento in affanno nelle (ex) regioni rosse. Potrebbe ripetere “l’esperimento” altrove, in Emilia Romagna.
Nell’ultimo anno ho dedicato diversi articoli all’Umbria, prima che diventasse mainstream scriverne, e ricordo bene qualche ironia su certe mie fissazioni (felice di averle, queste fissazioni; penso siano ciò che mi permette di scrivere).
La vittoria della Lega in Umbria non arriva per caso. Pensate al caso Terni (29 per cento alle ultime amministrative).
Scrivevo il 18 aprile 2019 (anche questo lo trovate sotto):
“I leghisti forse non avevano neanche bisogno delle dimissioni di Catiuscia Marini da governatrice dell’Umbria per provare a vincere in una ex regione rossa in cui sono passati dai tremila voti delle elezioni Politiche del 2013 ai 102 mila del 2018. L’aumento esponenziale era già iniziato alle regionali del 2015, quando di voti ne presero circa 50 mila. Insomma, la storia è lunga e gli umbri non diventeranno improvvisamente leghisti alla prossima tornata elettorale, che si potrebbe tenere dopo l’estate, ma già lo sono da tempo”.
Qui sotto alcuni articoli scritti negli ultimi mesi.
17 Aprile 2019
18 Aprile 2019
9 Maggio 2019
https://www.ilfoglio.it/politica/2019/05/09/news/socialismo-umbro-253655/
21 Maggio 2019
23 Maggio 2019
https://www.ilfoglio.it/politica/2019/05/23/news/il-terni-al-lotto-del-26-maggio-256451/
13 Settembre 2019
20 Settembre 2019
27 Settembre 2019