Nella patria del “free speech”, al secolo gli Stati Uniti, stanno accadendo cose che definirei sconcertanti.
Ora, non ho bisogno di ripetere quello che ho già detto sull’omicidio politico di Charlie Kirk e su tutti quelli che stanno da giorni esprimendo gioia per la sua morte.
Kirk era uno che amava i dibattiti pubblici, andava nei campus universitari con il format “Prove me wrong”. “Dimostratemi che sto sbagliando”.
La destra trumpiana sta però rovesciando il significato di quelle parole avviando una feroce caccia alle streghe nei confronti di chi si permette di criticare il movimento MAGA.
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