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La propaganda sul carcere

Ieri c’è stata la “quarta riunione della cabina di regia per l’edilizia penitenziaria”. Con un sacco di numeri forniti dal governo, che però vanno letti con attenzione

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David Allegranti
nov 28, 2025
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Foto di Ye Jinghan su Unsplash

Il governo Meloni non offre grandi soluzioni al sovraffollamento carcerario o in generale alle condizioni di vita, e purtroppo di morte, dei detenuti negli istituti penitenziari italiani.

Che altro aspettarsi d’altronde da una maggioranza politica che inventa nuovi reati fin dal primo giorno e che è impreziosita dalla presenza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, felice di presentare così un anno fa i nuovi mezzi blindati in dotazione alle forze dell’ordine: “È per il sottoscritto un’intima gioia l’idea di veder sfilare questo potente mezzo, che dà prestigio, con sopra il Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria e far sapere ai cittadini come noi sappiamo trattare e incalziamo chi stata dietro quel vetro oscurato e come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”.

Orbene, l’unica idea venuta in mente al governo, nonostante la presenza del cosiddetto liberale ministro della Giustizia Carlo Nordio, è l’aumento dei posti in carcere, attraverso un piano di edilizia carceraria.

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Aumentare i posti in carcere — anche se fatto con celerità, ma neanche questo è il caso — non serve tuttavia a niente, perché è come mettere un secchiello sotto il rubinetto aperto dell’acqua, ama ripetere il presidente del Tribunale di Firenze Marcello Bortolato, magistrato illuminato.

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