La propaganda sul carcere
Ieri c’è stata la “quarta riunione della cabina di regia per l’edilizia penitenziaria”. Con un sacco di numeri forniti dal governo, che però vanno letti con attenzione

Il governo Meloni non offre grandi soluzioni al sovraffollamento carcerario o in generale alle condizioni di vita, e purtroppo di morte, dei detenuti negli istituti penitenziari italiani.
Che altro aspettarsi d’altronde da una maggioranza politica che inventa nuovi reati fin dal primo giorno e che è impreziosita dalla presenza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, felice di presentare così un anno fa i nuovi mezzi blindati in dotazione alle forze dell’ordine: “È per il sottoscritto un’intima gioia l’idea di veder sfilare questo potente mezzo, che dà prestigio, con sopra il Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria e far sapere ai cittadini come noi sappiamo trattare e incalziamo chi stata dietro quel vetro oscurato e come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”.
Orbene, l’unica idea venuta in mente al governo, nonostante la presenza del cosiddetto liberale ministro della Giustizia Carlo Nordio, è l’aumento dei posti in carcere, attraverso un piano di edilizia carceraria.
Aumentare i posti in carcere — anche se fatto con celerità, ma neanche questo è il caso — non serve tuttavia a niente, perché è come mettere un secchiello sotto il rubinetto aperto dell’acqua, ama ripetere il presidente del Tribunale di Firenze Marcello Bortolato, magistrato illuminato.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Taccuino per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

