Le elezioni regionali in Toscana saranno in autunno. Il presidente uscente, Eugenio Giani, ipotizza una data: 19 ottobre. Ma sarà davvero Giani il candidato del Campo Largo, finanche larghissimo? Chissà. La domanda sorge spontanea, visto che è il 22 giugno e ancora non c’è la parola definitiva sulla ricandidatura di Giani, che è al primo mandato e che sta cercando da settimane, se non da mesi, di accontentare la segreteria nazionale del Pd. Elly Schlein vuole il M5S? Si apra la coalizione al partito di Beppe Conte. Elly Schlein vuole policies più progressiste? Sia fatto. Giani non è di ostacolo ai desiderata del Nazareno, anzi.
L’ho spiegato in una recente puntata delle Pecore Elettriche. Eppure la vicenda sta assumendo contorni a tratti grotteschi. Non soltanto Giani è al primo mandato ma, sondaggi alla mano, è anche in grado di vincere agilmente una seconda volta contro il destra-centro toscano (che non sembra riuscire ad approfittare delle incertezze del Pd). Nessuno tra quelli che hanno dubbi — i SOC, Schleiniani di Origine Controllata — è riuscito a spiegare quali sarebbero le vere perplessità sul governo toscano.
Venerdì scorso c’è stata la riunione del direttivo locale di un Comune della provincia di Firenze, al termine della quale è stato redatto un breve verbale a uso interno.
Pubblico qui un estratto:
Ci sono vari passaggi abbastanza significativi nel messaggio, tra questi il fatto che “ci è stato comunicato che la decisione finale sul nome sarà presa dalla segreteria nazionale”.
Chi sarà a decidere? Schlein insieme a Igor Taruffi e Marco Furfaro?
Dunque ci sono ancora dei dubbi su Giani? Il Pd a Roma ha idee diverse dal Pd toscano? E perché la segreteria del Pd toscano non interviene per eliminare ogni perplessità? Domande che mi domando.
L’impressione è che il Pd nazionale voglia, in ogni caso, mettere sotto tutela Giani. Non so come tutto questo si tradurrà nel futuro programma di governo, in una Regione che dovrà inevitabilmente confrontarsi con questioni dirimenti (una su tutte: le infrastrutture). Ma se Giani sarà di nuovo il candidato del centrosinitra, beh, non mi stupirei se venisse imposta una nuova linea di discontinuità alle politiche regionali della Toscana.
Trovo anche abbastanza significativo che dopo anni di critiche ai metodi renziani, considerati troppo muscolari, adesso il Pd schleiniano stia riscoprendo una nuova stagione di Accentramento Democratico (decide Roma e ciao). Ma anche di questo ne riparleremo.