Il duello Zaia-Salvini e il vincitore annunciato
Il presidente Veneto si è preso il tempo necessario per comporre la sua terza giunta. Il segretario della Lega sperava di colonizzare il consiglio con i suoi, è finita diversamente. Ecco perché
Luca Zaia si è preso il tempo necessario per comporre la sua terza giunta regionale: una decina di giorni per risolvere anche il mini duello con Matteo Salvini, che vorrebbe mettere qualcuno dei suoi (punta alla vicepresidenza, ma potrebbe non ottenere nemmeno quella).
Zaia può contare non soltanto sulla quantità del successo elettorale (il 75 per cento dei votanti ha confermato il governatore) ma anche sulla qualità. E per capirlo, bisogna dare un’occhiata alla sua lista Zaia, che alle elezioni ha trionfato.
Ripartiamo però dall’inizio, per capire perché il braccio di ferro Zaia-Salvini ha già un vincitore in partenza. Almeno in Veneto.
Salvini, temendo che la Lista Zaia prenda troppi voti, chiede ai leghisti di votare per la Lega e impone a Zaia di mettere gli assessori regionali uscenti nelle liste della Lega, pensando che questi portino molto consenso al partito e lo tolgano allo stesso governatore.
Non va così.
Nelle liste ci vanno gli assessori che, salvo un paio d’eccezioni, come Roberto Marcato, sono tutti molto vicini a Salvini.
La lista Zaia libera degli spazi per il presidente, che può riempirla di suoi candidati, i quali puntualmente vengono eletti con un sacco di preferenze.
Pensiamo a Stefano Busolin, suo ex assessore in provincia e nello staff quando Zaia era vicegovernatore di Giancarlo Galan; 4.900 voti), all’ex sindaco di Codognè Roberto Bet (8.484 voti) o ad Alberto Villanova (8.351).
Nella lista della Lega viene eletto invece con 11.603 preferenze il fedele Roberto Marcato, assessore regionale uscente.
Forse, insomma, Salvini ha sbagliato i conti. Voleva contenere Zaia, si è trovato Zaia al 75 per cento e il consiglio regionale pieno di Zaia boys.