Cent'anni in Casentino
Sabato 11 settembre avrò il piacere di moderare un interessante convegno, dal titolo: “Una banca con l’anima. Cent’anni in Casentino”, per i 100 anni della Cassa Rurale di Stia, che dal 1999 dopo la fusione con la banca di Anghiari, ha assunto la denominazione di Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia.
L’appuntamento si sarebbe dovuto tenere nel 2020, ma l’emergenza sanitaria ha fatto slittare di un anno l’anniversario, com’è purtroppo accaduto a molti eventi.
Insieme a me, nello storico Lanificio di Stia, ci saranno, fra gli altri, Vittorio Pelligra, professore di Politica Economica dell’Università degli Studi di Cagliari; Matteo Spanò, Presidente della Federazione Toscana BCC e Vicepresidente di Federcasse; Fabio Pecorari, Direttore Generale della Banca di Anghiari e Stia.
Chi mi conosce sa quanto sia interessato alle realtà sociali, economiche e politiche territoriali. Anche se, per dirla con Stefano Zamagni, “le BCC non sono banche del territorio ma di comunità. La BCC crea valore nel territorio, con il territorio e per il territorio”. In due anni complessi come quelli che stiamo vivendo da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, le BCC hanno rappresentato un punto di riferimento importante per le comunità locali. “Soprattutto nelle situazioni di difficoltà si rafforzano i meccanismi di cooperazione e di interazione, quello che da sempre il Credito Cooperativo chiama ‘mutualità’, ovvero generazione di un valore che non prevede l’attribuzione di vantaggi individuali ma un beneficio comune”, si legge nel Bilancio di Coerenza 2020 del Credito Cooperativo.
Vi do qualche numero, per intenderci: le BCC-CR sono presenti in 2.628 Comuni e in 102 province. Gli sportelli delle BCC sono insediati per oltre il 43 per cento in Comuni fino a 5 mila abitanti. Il 67,3 per cento si trova in Comuni fino a 10 mila abitanti e il 95,3 per cento in quelli fino a 50 mila.
Le BCC sono un presidio contro lo spopolamento. In 650 Comuni rappresentano l’unica presenza bancaria. Il 95 per cento di questi ha meno di 5 mila abitanti e il 16,5 per cento ha meno di mille abitanti.
Le BCC sono banche per la generatività dell’economia reale - l’attivo delle BCC per il 51 per cento è destinato a prestiti a famiglie e imprese - e per lo sviluppo dei territori. Per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le BCC-CR ne impiegano in media 82. Di questi per legge almeno il 95 per cento, cioè 78 euro, diventa credito all’economia reale di quel territorio. Tradotto: i soldi vengono raccolti dal territorio e reinvestiti sul territorio.
Nell’ultimo anno e mezzo, stando ai numeri forniti dal Bilancio di Coerenza, il Credito Cooperativo “ha fronteggiato l’emergenza sanitaria sostenendo il territorio, le imprese e le famiglie con 40,5 miliardi di euro di moratorie, 10,4 miliardi di finanziamenti garantiti dal fondo di garanzia per le PMI e oltre 15,6 miliardi di euro raccolti per donazioni per supportare i presidi sanitari locali e le comunità”.
La BCC di Anghiari e Stia è una di queste banche che, insieme al gruppo bancario ICCREA, promuove lo sviluppo dell’economia locale, presentandosi come “partner finanziario del territorio” e come presidio sociale. In questi tempi pandemici, non è poco.