C’è una parte del Pd che proprio non ce la fa a rinunciare all’alleanza con i Cinque stelle, che si è interrotta con la fine del governo Draghi per mano di Beppe Conte, con la partecipazione straordinaria di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
È una questione di corrispondenza d’amorosi sensi. D’altronde il Pd è stato a lungo subalterno ai Cinque stelle, come testimonia l’orrido taglio del numero di parlamentari sostenuto, sul finire, anche dai Democratici.